Un voto di speranza
“Spera e persevera finché sia passata la notte”
“Per dissipare i suoi timori consiglierei la lettura di sant’Agostino”, questo l’invito che l’allora Papa Giovanni Paolo II, rivolge al suo interlocutore, nel libro “Varcare la soglia della speranza”. Non c’è libro più adatto delle Confessioni di Sant’Agostino, per dare un messaggio di fiducia e di speranza all’uomo di oggi, ai marinesi di oggi, facenti parte di una comunità più grande: quella universale, quella umana.
Un messaggio quello di Sant’Agostino, che riflette anche i nostri travagli umani, culturali e politici, di cittadini marinesi.
Per cui servirà, dopo il sano confronto elettorale anche la capacità, di ritrovare una armonia civica autentica che vada necessariamente oltre le parti e i candidati di oggi.
Una armonia civica che, armata di saggezza, sappia dare al sindaco che porterà Marino nel 2026 la forza necessaria a interpretare la modernità con la quale è tempo di disegnare la città che consegneremo ai nostri figli pronti domani a prendere il testimone.
È con questa speranza che “Evviva Marino 2021” augura a tutti i cittadini marinesi il 3 ottobre 2021, un buon voto, in particolare a chi, con emozione, voterà per la prima volta, alle diciottenni e ai diciottenni marinesi, che, proveranno, quella stessa emozione che vissero i nostri padri e nonni tra il 2 e il 3 giugno 1946, quando si votò, finalmente, liberi per la prima volta, con il suffragio universale.
Coordinatore della Coalizione Candidato Sindaco
“Evviva Marino2021”
Giacomo Fabrizio Moianetti Stefano Cecchi
Carissime concittadine,
Carissimi concittadini,
Secondo uno studio accreditato, il Covid-19
ha scatenato speranze di cambiamento in
molte società e soprattutto, ha reso le persone
più consapevoli del valore dell’umanità
condivisa nelle comunità locali creando un
maggiore legame con la natura. Come se il
lockdown avesse riportato molte persone ai
fondamentali di vita.
Questo ottimismo però non è molto condiviso
nel nostro Paese, sebbene secondo lo studio
la maggior parte degli italiani creda nell’importanza
di cogliere l’opportunità data dal Covid-
19 di apportare importanti cambiamenti
sociali, solo un terzo dei nostri connazionali
pensa che si realizzeranno davvero.
Ci sono altri tre dati interessanti su cui riflettere
per capire il pessimismo di fondo. Un terzo
degli italiani ha visto peggiorare la salute
e la vita familiare a causa della pandemia,
così come la situazione finanziaria di quasi la
metà dei nostri connazionali (48%), è peggiorata;
mentre solo un italiano su due (52%) ha
percepito solidarietà nei propri confronti e in
quello degli altri. Questa è la fotografia di un
Paese più malato, povero e insicuro.
Si ritiene pertanto indispensabile stilare un
documento programmatico che tenga conto
degli aspetti principali della gravissima crisi
pandemica sociale ed economica, in cui stiamo
vivendo.
Le direttive del nuovo governo rappresentano
un punto di partenza imprescindibile per il
nostro progetto, tenendo conto che si dovrà
agire ancora in piena emergenza Covid ed in
altrettanto drammatica emergenza economica.
Insistiamo su queste dinamiche perché, l’auspicata
fine di queste emergenze, ci dovrà
trovare già pronti per il rilancio e non abbiamo
molto tempo.
Un Comune organizzato, già in grado di sfruttare
la voglia di ripartenza e l’entusiasmo dello
scampato pericolo, può fare la differenza tra
una lenta agonia ed una rinascita immediata.
A tale proposito si comprende l’importanza di
progetti verificati, fattibili e che scaturiscano
da una ampia partecipazione dei cittadini.
Importantissimo a tale scopo è il cronoprogramma,
che potrebbe vedere il ribaltamento
di alcune priorità ritenute sino ad oggi imprescindibili,
nell’accezione dei “Programmi elettorali”.
Dietro al ritardo italiano ci sono problemi
strutturali noti, mai affrontati con sufficiente
determinazione e questo è il momento di farlo.
Vogliamo un Paese più coeso, più attento al
benessere dei cittadini. Non si può tollerare
l’aumento delle disuguaglianze di genere, indotto
da politiche errate, che non hanno saputo
frenare una dinamica dannosa per la
crescita economica e per la tenuta del tessuto
sociale.
Nessuno deve essere lasciato solo e va preservata
la persona umana, la sua libertà, le
sue aspirazioni. Il nostro è un Piano di Ripresa,
che intende fronteggiare l’impatto economico
e sociale della crisi pandemica. La ripresa italiana
non dovrà riportarci al “tempo di prima”.
Dovrà costruire un Paese nuovo, cogliendo le
opportunità connesse. alla transizione ecologica
e digitale.
Dovrà liberare il potenziale di crescita dell’economia,
incrementare la produttività, creare
nuova occupazione e migliorare la qualità del
lavoro e dei servizi alla cittadinanza, a partire
dalla salute e dall’istruzione.
Gli interventi per la prevenzione e il contrasto
al dissesto del territorio e una gestione efficace
e integrata del ciclo dei rifiuti costituiranno,
assieme a una gestione sostenibile del patrimonio
agricolo e forestale, un potente mezzo
con cui la transizione verde potrà migliorare la
qualità e la sicurezza di ampie aree territoriali
urbane del Paese.
Si dovrà inoltre investire nella “bellezza” della
città, per consolidare la capacità di attrazione
di flussi turistici e le potenzialità dell’enorme
patrimonio storico, culturale e naturale.
La nuova Amministrazione, quindi, oltre alle
scelte metodologiche della compagine, dovrà
sin d’ora fare riferimento alle realtà operanti
sul territorio, come la Protezione Civile e le
strutture sanitarie, per poter presentare un
proprio piano, in rispetto alla normativa vigente,
per fornire assistenza individuando il più
elevato numero di siti per la vaccinazione.
Per questo è indispensabile che il futuro Sindaco
sia perfettamente a conoscenza della
situazione pandemica del proprio territorio,
fornendosi di un gruppo di esperti tra personale
sanitario e non.
Siamo convinti che lo Stato e le sue emanazioni
territoriali, quali i Comuni, debbano favorire la
libera iniziativa senza interventi a sostituzione
o nella sua limitazione, per nessun motivo. Per
questo, il nostro programma non è rivolto a
supportare imprese specifiche, settori o categorie
di lavoratori attraverso bonus o “mance
elettorali”, ma è ispirato al miglioramento delle
condizioni in cui gli operatori economici possano
esprimere i propri talenti. Crediamo ciò sia
di fondamentale importanza soprattutto in
questi anni, caratterizzati da crisi e profonde
trasformazioni sul modo di fare impresa e di
lavorare.
Le crescenti pressioni sulla competitività dei
sistemi produttivi e le difficoltà di impiego, infatti,
impongono una seria riflessione su cosa
un’Amministrazione comunale possa fare, affinché
il disagio economico sia affrontato e le
nuove generazioni possano costruire progetti
di vita stabili.
Gli interventi di rilancio dell’economia che
promuoviamo, cercano di perseguire questi
obiettivi attraverso il sostegno al miglioramento
delle competenze dei lavoratori e agli
investimenti delle imprese, con un occhio particolare
alle industrie creative, al turismo e alle
connessioni con il commercio, da noi considerati
asset strategici per il rilancio della Città.
Una sfida che può essere colta anche cercando
di sfruttare le opportunità che a livello
comunitario e sovra comunale arrivano, in
relazione alla moltitudine di finanziamenti a
sostegno dell’economia e alla ripresa delle
attività, all’indomani della più grande crisi sanitaria
del secolo. Tra tutti gli strumenti, merita
menzione il “Next Generation Ue”, ovvero
un piano di sostegno per imprese e lavoratori
volto alla transizione verso uno stile di vita più
sostenibile e legato al digitale.
Un programma ambizioso che favorirà le Amministrazioni
comunali più capaci di integrare i
propri obiettivi, con quelli che l’Europa ci indica.
Per fare ciò, non possiamo e non vogliamo
operare in solitaria, ma ci attiveremo fin da
subito per un rilancio delle relazioni con gli altri
Comuni dei Castelli Romani che con noi condividono
storia, identità ed obiettivi. Solo così
potremmo disporre della massa critica necessaria
per affrontare un contesto così turbolento
e competitivo.
In sintesi, oltre alle tematiche già note, l’azione
politica e amministrativa deve essere tesa
alla risoluzione del drammatico momento che
stiamo vivendo, non dimenticando che la società
e i singoli individui difficilmente potranno
essere approcciati con le dinamiche tradizionali.
La chiave di lettura della prossima legislatura
sarà, quindi, quella dei temi atti a risolvere
l’immediato, sia dal punto di vista tecnico-politico
che, soprattutto, economico e psicologico.
Stefano Cecchi